La Fabbrica delle Idee – Corriere del Mezzoggiorno, 2015
C’è sempre stato un limite tra Napoli e il proprio mare.
Questo progetto è un tentativo provocatorio di superare questa barriera creando uno spazio strutturato in relazione con il golfo, arrivando fisicamente a “toccare” il mare.
L’idea, sicuramente provocatoria, è stata quella di immaginare una piattaforma leggera in legno, che dal lungomare Caracciolo si distende verso Castel dell’Ovo: una piazza sull’acqua che si apre verso il Mediterraneo, seguendo le geometrie zigzaganti delle rampe di Pizzofalcone, alle quali è connessa tramite un percorso pedonale.
La piattaforma avvolgendosi su se stessa, accoglie nel suo interno due piscine sul mare: la prima, posizionata in un’insenatura interna e più protetta, la seconda più aperta e protesa verso il Castello, per godere della sua vista da una prospettiva ravvicinata differente.
La piattaforma funge anche da frangiflutti, per poter ospitare nella sua insenatura interna, un approdo per piccole imbarcazioni da diporto.
L’idea di inserire delle piscine sul mare, così come è stato sperimentato in altre città europee (Copenaghen, Berlino, Parigi), risulta interessante non solo dal punto di vista architettonico e paesaggistico, ma anche dal punto di vista economico, divenendo un attrattore turistico per le attività turistiche e commerciali in prossimità sul lungomare e fornendo, infine, un percorso pedonale trasversale di grande importanza, grazie al collegamento con le rampe di Pizzofalcone.